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sabato 20 luglio 2013

                                                                                                                                          I PROTAGONISTI
ESTATE 2013   
CONFRONTO ORSINI - PIANORI

Giovedì 25 luglio 2013 ore 21 
Arena Hesperia a Meldola

A cura del Comune di Meldola e dell’Associazione Alteo Dolcini

Presentazione del libro 
GIOVANNI PIANORI  detto il Brisighellino 
“Osare e morire” per l’Italia e per Mazzini
autore: Enzio Strada, scrittore e storico cervese
introduce: Patrizia Capitanio, presidente pro loco Faenza 
                                                           
Nell’ambito della rassegna estiva di autori letterari, curata dal  Comune di Meldola, viene presentato il libro di Enzio Strada, scrittore e studioso cervese, sul patriota risorgimentale Giovanni Pianori. Introduzione di Patrizia Capitanio, scrittrice e presidente della Pro Loco di Faenza.
La città di Felice Orsini ospita un inedito confronto fra le vicende umane e storiche di Giovanni Pianori e del patriota meldolese. Accomunati dallo stesso obiettivo (l’assassinio  del tiranno francese Napoleone III), dalle stesse radici romagnole e dallo stesso maestro, Giuseppe Mazzini. Divisi dagli esiti delle loro azioni: entrambi non riuscirono ad uccidere Napoleone III ma l’attentato di Orsini provocò una strage (12 morti e 156 feriti) mentre quello di Pianori non provocò nessuna vittima. Nonostante il caso Pianori sia diventato in Francia l’emblema delle lotte politiche e civili guidate da Victor Hugo, in Italia solo recentemente, grazie al libro di Strada, è aumentato l’interesse per il suo gesto, le motivazioni che lo ispirarono e gli effetti che determinò.  

 Il libro presenta numerosi documenti inediti per raccontare la storia avvincente, umana e politica, di Giovanni Pianori, il patriota romagnolo che il 28 aprile 1855 a Parigi attentò alla vita dell’imperatore francese Napoleone III. Il suo gesto, lodato da Mazzini, determinò importanti conseguenze internazionali.
L’autore ha svolto una imponente opera di ricerca e analisi dei documenti conservati negli archivi di Londra, Parigi, Roma, Torino, Firenze, Ravenna, Faenza e soprattutto nell’Archivio Segreto Vaticano. Il risultato è un testo che ristabilisce, dopo oltre centocinquant’anni, la verità su Giovanni Pianori e il suo attentato contro l’imperatore francese Napoleone III.
 Un’opera che già dalle prime pagine introduce il lettore nelle vicissitudini del Brisighellino con uno stile sospeso fra l’inchiesta giornalistica e il giallo storico. Oltre quarant’anni di ricerche hanno consentito a Enzio Strada  di ricostruire la vicenda umana e politica di Pianori e della feroce persecuzione che colpì i suoi familiari, colpevoli soltanto di portarne lo stesso cognome.  (Andrea Dolcini) www.alteodolcini.com

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domenica 14 luglio 2013

LIBRI NATURA ESTATE 2013 Parco Vena del Gesso romagnola-carta bianca editore
FIERA DEL LIBRO ROMAGNOLO 2013 - RIOLO TERME

presentazione del Secondo Quaderno del Parco della Vena del Gesso romagnola
LA VEGETAZIONE nella Vena del Gesso romagnola
autore Emanuele Moretti
presentazione del prof. Davide Ubaldi
Dipartimento di Biologia evoluzionistica sperimentale dell'Università di Bologna
 
VENERDI' 19 LUGLIO 2013 - ORE 21,15
SALA SAN GIOVANNI    EX CHIESA - RIOLO TERME

La collana dei “Quaderni del Parco”, avviata con la pubblicazione del volume “La casa rurale nella Vena del Gesso romagnola” di Stefano Piastra, ha l’obiettivo di trattare gli argomenti di maggiore interesse dell’area protetta, approfondendo la conoscenza scientifica del territorio e divulgandone le straordinarie peculiarità.
Questo secondo volume prosegue nell’intento di descrivere gli aspetti più interessanti della Vena del Gesso, affrontando una disciplina prettamente naturalistica, la botanica, che è probabilmente quella che presenta i tratti maggiormente caratterizzanti.
Sia la vegetazione che la flora del Parco della Vena del Gesso romagnola presentano entità uniche a livello quanto meno nazionale, ma anche altri elementi di interesse, quali endemismi appenninici, specie rare e di grande importanza conservazionistica, habitat protetti della direttiva 92/43/CEE.
La vegetazione della Vena del Gesso definisce in modo inequivocabile i due versanti, quello meridionale e quello settentrionale della catena rocciosa, con paesaggi molto diversificati. Le pendici esposte a sud presentano aspetti termofili (di climi caldi) e xerofili (di climi aridi) in cui sono presenti elementi tipicamente mediterranei, rupi con roccia affiorante alternate a macchia e gariga. Nei versanti esposti a nord e nelle forre ombreggiate gli habitat sono sciafili (di luoghi ombrosi) e mesofili (amante di condizioni intermedie), con boschi cedui, castagneti da frutto, boschi particolarmente freschi e umidi in corrispondenza delle doline.
(Massimiliano Costa - Direttore Parco regionale della Vena del Gesso romagnola)
http://www.parcovenadelgesso.it/

domenica 30 giugno 2013

Cardini

NOVITA' EDITORIALE - ESTATE 2013 - carta bianca editore
L'ultimo romanzo di Franco Cardini
L'IMPERATORE, IL RE DEL MONDO, IL CAVALIERE


FRANCO CARDINI
L'avventura cavalleresca si snoda dalla Bretagna alla Sicilia di Federico II, fino a Gerusalemme in uno spazio temporale che va dal Medioevo alla fine del Secondo Millennio.
Tra miti orientali e occidentali, gareggiando con cavalieri islamici e cristiani, con Normanni e Templari, Erec attraversa i giardini del podere, chiara allusione a un Giardino della Vita tante volte cantato in letteratura come paradiso perduto, per giungere alla meta con lo sguardo spesso rivolto anche dentro di sè. In questa ottica la leggenda dell'Anticristo può essere considerata una proiezione delle concezioni e delle paure del male umano assoluto.

Illustrazioni di MARIA PAOLA FORLANI

PRESENTAZIONE
Organizzata dall'Associazione Culturale PETALI DI LIETRA e il CENTRO CIVICO 121 
sabato 13 luglio 2013 alle ore 19.30 
presso la suggestiva terrazza del Centro Civico 121 in C.so Vittorio Emanuele, Gioia del Colle

giovedì 13 giugno 2013

CERVIA, Lunedì 13 maggio, alle ore 20.45
PRESENTAZIONE DEL VOLUME dell'AUTORE ENZIO STRADA
GIOVANNI PIANORI


La sezione “Ornella Piraccini” di Cervia dell’Associazione Mazziniana Italiana, con il patrocinio del Comune di Cervia, presenta il libro di Enzio Strada, scrittore e studioso cervese, sul patriota risorgimentale Giovanni Pianori. Insieme all'autore il sindaco di Cervia Roberto Zoffoli e, venuto appositamente da Roma, Mario Di Napoli, Presidente Nazionale dell’AMI (Associazione Mazziniana Italiana). Moderatore dell’incontro il giornalista Andrea Dolcini per l’Associazione Alteo Dolcini.
"La vicenda di Giovanni Pianori, il "Brisighellino", patriota romagnolo, che ha attentato la vita di Napoleone III con il desiderio che l'Italia diventasse una Nazione Unita. Per questo gesto anche i suoi fratelli furono perseguitati, solo perchè portavano lo stesso cognome."





se vuoi acquistare il libro con un click:
CARTA BIANCA EDITORE 0546 621977


domenica 26 maggio 2013

60 STORIE DI COLEOTTERI IN ROMAGNA

IL PARCO DELLA VENA DEL GESSO ROMAGNOLA
presenta il libro
60 STORIE DI COLEOTTERI IN ROMAGNA
Zattaglia di Brisighella presso il Centro Culturale "M. Guaducci"
Sabato 1 giugno – Ore 17.00

autore Ettore Contarini
Della Società di Studi Naturalistici della Romagna

Dopo mezzo secolo trascorso a cercar "bagherozzi" in ogni angolo di Romagna, da quelli che vivono sotto gli ammassi di alghe spiaggiate in riva al mare Adriatico a quelli che frequentano i fiori alla massima altitudine di 1600 metri sul monte Falterona, si acquisisce ovviamente, per i gruppi sistematici più a lungo curati, quel piacevole senso di "esperienza globale" del territorio, benché mai del tutto completa, da poter stendere delle note faunistiche su una materia a lungo tenuta sotto osservazione. Sono state prese in considerazione decine di specie di coleotteri, ossia quelle più amate dagli appassionati di entomologia per la loro appariscenza nelle forme e nei colori. Esse sono state scelte tra alcune famiglie solamente, tra le più note e apprezzate, come carabidi, ditiscidi, scaraboidei, buprestidi, cerambicidi, curculionidi. Molti di questi coleotteri oggi sono divenuti rari, o addirittura introvabili. Il bilancio sul piano della biodiversità globale appare, comunque, nettamente negativo. Per ognuna di queste specie si narrerà anche dei modi di vita di questi esseri di modeste dimensioni ma dalle doti biologiche ed ecologiche straordinarie (Ettore Contarini).


sabato 25 maggio 2013

I GESSI E LA CAVA DI MONTE TONDO

IL PARCO DELLA VENA DEL GESSO ROMAGNOLA
presenta il libro

I GESSI E LA CAVA DI MONTE TONDO
Riolo Terme presso la Rocca
Venerdì 31 maggio – Ore 21.00

a cura di 
Massimo Ercolani, Piero Lucci, Stefano Piastra e Baldo Sansavini
Del gruppo Speleo GAM Mezzano RA
 

Sviluppatosi sotto l’egida del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, il volume, spiccatamente interdisciplinare, analizza i valori naturali e culturali di Monte Tondo (Riolo Terme, RA), rilievo appartenente al locale affioramento di gessi messiniani: gli studi spaziano dalla geologia ai sistemi carsici qui ubicati (tra i più estesi a livello europeo nei gessi), dagli aspetti biologici a quelli storico-archeologici (questi ultimi incentrati sulla Tana del Re Tiberio). Accanto a contributi di ricerca, il libro tratta anche di temi di gestione del territorio, prendendo in analisi, nelle sue dimensioni tecniche, socio-economiche e di impatto ambientale, l’omonimo sito estrattivo, operante dal 1958 e tra i maggiori in Europa in riferimento alle evaporiti (S. Piastra).
 

sabato 4 maggio 2013

Sulle orme di ALFREDO PANZINI


PERCORSI LETTERARI....
Quando le parole evocano paesaggi e luoghi perduti...
Sulle orme di  
ALFREDO PANZINI 
Viaggio in Emilia-Romagna

Alfredo Panzini (1863-1939) può essere a buon diritto annoverato tra i "padri letterari" della Romagna. Molte delle sue opere sono infatti percorse da un profondo senso di regionalità quanto ad ambientazioni e stile linguistico. Autore prolifico e versatile, ai suoi tempi di grande successo, oggi Panzini risulta invece decisamente meno frequentato dalla critica e noto al pubblico.
L’evento Sulle orme di Alfredo Panzini. Viaggio in Emilia-Romagna, in occasione del 150° anniversario della nascita dell’autore, intende focalizzarsi su un preciso aspetto della produzione panziniana, ovvero i suoi racconti di viaggio dedicati alla nostra regione. Brani significativi relativi ai luoghi e ai paesaggi visitati dallo scrittore saranno oggetto di una reading pubblica e di commento, confrontando la situazione vista dall’autore con quella attuale. Gli interventi saranno intervallati dall’esecuzione dal vivo di brani di musica popolare. Si tratta di un’occasione per rivisitare, in una cornice informale e creativa, un autore dimenticato, i cui scritti possono virtualmente accompagnare il lettore odierno alla scoperta di com’erano la costa, le aree umide, l’Appennino emiliano-romagnoli circa un secolo fa. (Stefano Piastra)


venerdì 10 maggio 2013  ore 18,00
presso Villa Orestina, in via Castel Raniero 32 a Faenza

interverranno
Arnaldo Gobbi Accademia Panziniana
 http://www.alfredopanzini.it/accademia_panzianiana.htm

Stefano Piastra 
geografo della Fudan University (Shanghai) e dell’Università di Bologna

 letture di Enrico Vagnini
 attore, regista, drammaturgo
intermezzi musicali di antiche cante romagnole eseguite dal
 M° Aurelio Samorì

in collaborazione con 


martedì 22 gennaio 2013

GIOVANNI PIANORI

GIOVANNI PIANORI
di Enzio Strada
"Giovanni Pianori detto il Brisighellino nacque il 16 agosto 1823 a S. Martino in Poggio, comune di Brisighella.
I suoi genitori ebbero 15 figli. Nel 1838, la numerosa famiglia si divise: un nucleo rimase con il padre a Brisighella, e, l'altro (con la madre) si trasferì a Faenza dove le occasioni per far apprendere un mestiere ai figli erano più numerose.
Insieme col fratello Senesio, Giovanni fu avviato al mestiere di calzolaio presso la bottega di Sante Padovani: uomo integerrimo e profondamente religioso.
Il 16 gennaio 1845, Giovanni Pianori sposò la figlia di quest'ultimo, Virginia.
Il 3 maggio 1847 egli divenne padre di una bambina, Angela.
Di sentimenti repubblicani, il Brisighellino prese parte attiva alla Prima Guerra di Indipendenza nel 1848 e, a Roma, combattè con Garibaldi alla difesa della Repubblica Romana affossata dalle armi inviate da Napoleone III.
Da quel momento l'Imperatore francese fu considerato da tutti i patrioti un "traditore".
In effetti, da carbonaro e repubblicano quale egli era, Luigi Napoleone aveva partecipato in Romagna ai moti del 1831 e nel 1848 era stato eletto Presidente della Repubblica Francese da lui egualmente tradita con il Colpo di Stato del 1851.
Per i patrioti italiani e francesi un simile traditore e tiranno meritava la morte. Mazzini non ne faceva mistero perché era lui l'ostacolo all'avvento di un'Italia Libera, Indipendente e Repubblicana.
Il Brisighellino, nella primavera del 1855, si fece strumento di un piano ideato dall'esule genovese secondo il quale l'attentato a Napoleone doveva essere la scintilla per un moto di portata europea da cui sarebbe scaturita la nostra Unità Nazionale.
Sabato 28 aprile Pianori sparò due colpi di pistola (andati a vuoto) contro Napoleone III che, a cavallo, percorreva i Campi Elisi.
Immediatamente arrestato, Giovanni dichiarò subito la sua vera identità rifiutandosi però di fornire i nomi dei complici nonostante lo avessero sottoposto ad una falsa fucilazione nel tentativo di farlo parlare.
Una settimana dopo, lunedì 7 maggio, il Brisighellino subì un sommario processo:
a) non gli diedero l'interprete pur essendo evidente che il romagnolo conosceva pochissimo la lingua francese;
b) non gli fu preventivamente mostrato il contenuto dei documenti inviati erroneamente dalla Segreteria di Stato Vaticana e che non riguardavano lui, ma il fratello Senesio;
b) gli fu assegnato un difensore di ufficio che, invece di difenderlo, si comportò come chi dovesse sostenere "l'accusa;
La Corte di Assise di Parigi lo condannò a morte (la pena dei parricidi) mediante ghigliottina.
La sera di domenica 13 maggio 1855, Pianori fu trasferito dalla prigione della Conciergerie a quella della Roquette per esservi decapitato l'indomani mattina, all'alba.
Durante la notte, le Autorità gli promisero salva la vita se avesse fatto il nome dei complici.
Pianori non tradì nessuno; si limitò a dire: "Saprò morire".
Quando fu in cima al patibolo, egli gridò forte "Viva la Repubblica, Viva l'Italia".
Negli Scritti di Mazzini il nome di Giovanni Pianori ricorre molto spesso e sempre con molta stima per lo sfortunato romagnolo.
In una lettera al Direttore dell’Italia e Popolo del 30 giugno 1855, Giuseppe Mazzini gli rese onore con parole che egli raramente aveva usato: Pianori era stato capace "di osare e morire" (espressione ripresa nel titolo del libro di Enzio Strada).

Presentazione del volume
"Osare e Morire" per l'Italia e Mazzini
GIOVANNI PIANORI
detto il Brisighellino
interverrà l'autore ENZIO STRADA 
introdurrà ANDREA DOLCINI (Corriere di Romagna)
Giovedì 31 gennaio 2013 ore 20,00
ROTARY FAENZA


Enzio Strada
Enzio Strada iniziò ad interessarsi di Giovanni Pianori fin dai tempi degli studi universitari.
Dapprima le sue ricerche si sono svolte presso Archivi di Stato in Italia (Ravenna, Faenza, Firenze, Torino, Roma, Archivio Segreto Vaticano…), poi all’estero (Parigi, Chalon-sur Saône, Marsiglia, Londra…).
L’Affare Pianori, infatti,  ebbe nel 1855 - in piena Guerra di Crimea -  risonanza non solo europea, ma mondiale (perfino negli Stati Uniti e in Australia).
Il Brisighellino, un “illustre sconosciuto”,  mentre fu onorato dai nostri “Padri della Patria”: Garibaldi  e  Mazzini. 
Perché una figura così importante della nostra Storia Risorgimentale è finita nel dimenticatoio della storia o è stata quasi denigrata da quei pochi (Comandini e Zama, ad esempio) che l’hanno evocata?
Com’è stato possibile una simile ingiustizia?
La risposta è in questa meticolosa ricerca basata su documentazione inoppugnabile, in gran parte inedita.
Essa riserva “sorprese” e veri “colpi di scena” degni di un romanzo giallo perché fa emergere il lato meno nobile del Potere e la sua Ragion di Stato.
I Governi di Pio IX e di Napoleone III  non solo si accordarono, allora, per sbarazzarsi  di un patriota determinato e “scomodo” come  il Brisighellino, ma pure si accanì per rovinare anche tutti i suoi fratelli (ben sette!); due di loro furono spediti  all’Isola del Diavolo - nella lontana e famigerata  Caienna - da cui non fecero più ritorno. 

http://www.ibs.it/code/9788897550198/strada-enzio/giovanni-pianori-detto.htm

CARTA BIANCA EDITORE 0546 621977

domenica 13 gennaio 2013

1313-2013 700 anni della signoria dei Manfredi a Faenza

1313-2013
700 anni della signoria dei Manfredi a Faenza
L'arte di scoprire


Il 2013 è per Faenza un anno importante:
ricorrono i 700 anni dall'insediamento della signoria dei MANFREDI (1313-2013).

Il calendario è dedicato alla signoria faentina e descrive - con immagini e testi a cura di Patrizia Capitanio - un interessante percorso. Le 12 immagini attestano alcune tra le più significative commissioni manfrediane in ambito architettonico, pittorico, della miniatura e dell'ebanisteria, proponendo, in taluni casi, le effigie di importanti membri della famiglia Manfredi.

Patruno Franco - Per una teologia dall'opera d'arte


FERRARA - Palazzo Bonacossi
GIOVEDI 17 GENNAIO 2013 - ORE 18,00 
PRESENTAZIONE DEL VOLUME

Patruno Franco - Per una teologia dall'opera d'arte

In occasione del sesto anniversario della morte del sacerdote e intellettuale ferrarese, già direttore dell’Istituto di cultura Casa Cini. Nel suo scritto, attraverso opere d’arte fondamentali del ’900, l’autore sottolinea l’accoglienza della Chiesa nella sua missione di ascolto e dialogo, nella consapevolezza che occorre coniugare l’annuncio del Vangelo e della sua verità, cioé la persona di Cristo. Un viaggio in cui don Patruno si conferma interprete sapiente dell’innovativo rapporto tra arte e fede, instaurato col Concilio Vaticano II. Nel testo si richiamano le opere di artisti quali Caravaggio, Michelangelo, ecc.
Per Andrea Nascimbeni, cui è affidata l’introduzione, la critica d’arte fu per don Patruno «una sorta di militanza scelta e praticata sino all’ultimo respiro». La sua fu una scelta in favore di «Una disciplina solenne e complessa, volta a far comprendere come l’eccesso del godimento artistico sia tanto vicino al facile estetismo quanto ci allontani dal traguardo nella strada della conoscenza. Ma, detto ciò, si rimane ugualmente disorientati, seppure mirabilmente affascinati dai suoi percorsi, data la colluvie di sollecitazioni, di stimoli: un caleidoscopio di forme e di colori, di idee e di progetti».
Mentre nella postfazione Carlo Bassi scrive che «Queste pagine documentano la necessità teologica del bello e delle immagini e degli oggetti, belli e bene eseguiti, in funzione del culto e della liturgia».
Coordinamento editoriale curato da Giorgio Fiumi e Maria Paola Forlani.
Il libro, edito da Carta Bianca,
Fabio Terminali