"quattro braccia di cordella / da donare a mia sorella"
da una antica filastrocca romagnola
DUE SOLDI
Ida Sangiorgi
Introduzione di Marinella Polidori
Cura editoriale Loretta Scarazzati
La grande narrativa della Romagna torna
protagonista
Due soldi narra la storia
di una giovane ragazza, Nuccia, che dalle campagne va a servizio presso signori
di città, e ne traccia il percorso di formazione nel contesto dei rapporti di
potere tra chi è padrone e chi invece possiede solo la forza lavoro delle
proprie braccia. Si inquadra nel periodo
di fine Ottocento, e ha come sfondo un riconoscibilissimo ambiente urbano
faentino, nonché le campagne e colline dei dintorni. Il tema delle
disuguaglianze e l'urgenza dell'equità sociale sono al centro del romanzo e si
intrecciano alle domande di fondo che impattano la condizione umana, la sua
fragilità e precarietà, insieme alla paradossale brillantezza dell'immanenza.
E' un libro anche dove si ride molto, perché c'è allegria, giovinezza, che è sguardo
ironico e scanzonato sulle cose, irriverente ma sempre sorretto da una profonda
pietas per i personaggi.
Ed insieme disilluso. Si potrebbe
dire che è una Cenerentola rovesciata, chi è serva resta serva, e il principe
azzurro è impegnato a lottare contro draghi che restano invincibili. La
solidarietà, leopardianamente, è l'unica risposta che fa argine alla violenza
degli uomini e delle cose.
Peculiarità del romanzo è il
linguaggio narrativo, basato sull'oralità tratta dal parlare diretto della
gente di Romagna, ricco di idiomi lessicali, vocaboli, espressioni di
derivazione dialettale, fole, tradizioni che si tramandano e che diventano
visione del mondo, “radicamento” come direbbe Simone Weil.
Qualche notizia sull'Autrice. Ida
Sangiorgi ha legato il suo nome sul piano letterario al
romanzo La Palmina, pubblicato da Mondadori nel 1955
nella prestigiosa collana “La Medusa degli Italiani”, con il quale ha
partecipato nello stesso anno al Premio Viareggio con il sostegno editoriale di
Marino Moretti. Nata a Faenza nel 1889,
ha svolto attività di insegnante elementare nelle campagne faentine e
studi di disegno fino a diplomarsi all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha
lavorato come decoratrice nelle manifatture artigiane faentine con Pietro
Melandri, ed è stata assistente alla Scuola di Ceramica del Museo
Internazionale. Ebbe a dire di sé che era una pittrice approdata alla
letteratura. Gli anni faentini sono cruciali per la sua formazione
artistico-letteraria, Ida viene in contatto e fa suo il fermento intellettuale
proprio del milieu artistico faentino dei primi del Novecento, contrassegnato
dalle proposte innovative in particolare di Domenico Baccarini e il suo
cenacolo. La Sangiorgi narra di ciò che ha visto e che sa, fatti luoghi e
personaggi di cui ha potuto avere diretta esperienza: Nuccia,
Palmina sono le contadine che ha incontrato nei
calanchi di Romagna, la Pietramora, le campagne di Tebano, nelle sue lunghe
itineranti supplenze come maestra elementare che l'hanno portata a contatto con
le condizioni dei più umili. Tuttavia il suo stile supera il verismo
nell'intensità espressionista di derivazione baccariniana. E il romanzo
Due
soldi ne è l'esempio più significativo.