La casa rurale tradizionale riflette, in una prospettiva storica
condizionamenti posti dall’ambientenei confronti dell’uomo e delle sue
attività. Tale tema, classico in geografia umana, è recentemente tornato
al centro dell’attenzione degli studiosi, poichè esso presenta oggi
nuovi motivi di interesse, legati da un lato al valore
culturale-testimoniale delle abitazioni, dall’altro ad un corretto
recupero di queste ultime. Nella Vena del Gesso, l’edilizia rurale va
a costruire un vero e proprio “dialetto architettonico”, nell’ambito
del quale l’unico materiale di costruzione impiegato è il gesso, sotto
forma di blocchi e, una volta cotto e polverizzato, di legante: si
tratta di case contadine del tutto diverse da quelle del resto
dell’Appennino romagnolo, ai nostri giorni in gran parte abbandonate,
ubicate in un territorio, quale la Vena, da sempre marginale e dove le
condizioni di vita erano più precarie che in altre aree montane
regionali. La monografia affronta analiticamente l’argomento,
proponendosi, oltre che come volume di ricerca, anche come strumento
utile alla gestione del patrimonio edilizio storico presente all’interno
del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola.