- LIBRO di ENRICO BANDINI
LA POESIA TORNERA’
Un piccolo Faust con accordi di situazione e di scorcio
Un progetto di Dino Campana per i Canti Orfici
È
il maggio del 1916 e Dino Campana affida a una
lettera inviata a Mario Novaro, direttore della rivista Riviera
Ligure, l'auspicio di potersi dedicare ancora, dopo
l’uscita dei Canti Orfici, alla poesia, “la sola giustificazione”
della sua esistenza. “La salute va bene. La poesia tornerà”
scrive Campana, in un frangente in cui sembra avere recuperato un po’
di fiducia nelle sue condizioni. Non è andata così. A parte le
poche poesie per Sibilla Aleramo, il poeta di Marradi chiude la sua
stagione lirica con i cosiddetti Versi Sparsi, pubblicati su rivista
tra il 1915 e il 1916: sono gli ultimi bagliori prima
del buio. Dal gennaio del 1918 infatti si
aprono per il poeta le porte del manicomio di Castel Pulci dove
Campana non scrive più versi. Il suo ideale sarebbe stato
fare dei Canti Orfici “un piccolo Faust con accordi di situazione e
di scorcio”, un libro unico, emblema di una tensione
artistica orientata a soluzioni d'avanguardia, inedite nel panorama
letterario nazionale. La sintassi dell'ultimo Campana si struttura in
trame fonico-cromatiche, la sua è “poesia europea
musicale e colorita”,“arte totale”, che Oltralpe stanno
sperimentando artisti come Vasilij Kandinskij e Arnold
Schöenberg.
I
frangenti della vita non gli permettono di dare
compimento al progetto di una ristampa migliorata e ampliata
dei suoi Canti, tuttavia il libro così com’è nato
continua a esistere e ad acquisire significazioni nuove;
l’autore, per dirlo con Nietzsche, “ormai non rappresenta che la
grigia cenere, mentre dappertutto il fuoco viene salvato e
propagato”.
enrico vagnini - letizia magnani
leggono e interpretano le poesie del poeta marradese
leggono e interpretano le poesie del poeta marradese