Un viaggio (e ritorno) nei Canti
Orfici
di Samuele Marchi
Presentazione Francesco Benozzo
Nell’angoscia crudamente serena di certi versi di Campana, nella sua coscienza ossessionata al tempo stesso dal concreto e dalla visione – un visionario della materia, un déraciné dei territori meno scontati e più preclusi – si possono scovare diverse tracce di senso. Memore della frase di Alfred Bassermann – il critico che scelse di capire la Commedia di Dante camminandone i luoghi invece
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Samuele Marchi |
che analizzandone le fonti –,
secondo cui «soltanto la terra offre la materia al fantasma poetico», e ancora più,
si direbbe, della perentoria asserzione del Divano occidentale di Goethe («Chi vuole
conoscere il poeta vada nella terra del poeta»), Samuele Marchi si inoltra in
questa mappa camminandola fisicamente, parte dai
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Francesco Benozzo |
luoghi e torna ai testi, parte dai
testi e arriva ai luoghi. Questo libro non è solo un saggio di critica letteraria o
di etnofilologia: è una vera e propria cartografia.
Una cartografia della parola
poetica, della violenza sacrale messa in atto e messa in scena dal poeta, in una
dimensione arcaica che resterebbe fatalmente nascosta se ne ignorassimo gli
affioramenti e non ne seguissimo le stratificazioni proprio come esploratori-cartografi.
Niente di più bello, credo, si poteva fare per viaggiare dentro la
notte – questa volta senza comete – di Dino Campana.
testo contaminato dalle incisione di Agim Sako
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Agim Sako |