"quattro braccia di cordella / da donare a mia sorella"
da una antica filastrocca romagnola
DUE SOLDI
da una antica filastrocca romagnola
DUE SOLDI
Ida Sangiorgi
Introduzione di Marinella Polidori
Cura editoriale Loretta Scarazzati
Introduzione di Marinella Polidori
Cura editoriale Loretta Scarazzati
La grande narrativa della Romagna torna
protagonista
Due soldi narra la storia
di una giovane ragazza, Nuccia, che dalle campagne va a servizio presso signori
di città, e ne traccia il percorso di formazione nel contesto dei rapporti di
potere tra chi è padrone e chi invece possiede solo la forza lavoro delle
proprie braccia. Si inquadra nel periodo
di fine Ottocento, e ha come sfondo un riconoscibilissimo ambiente urbano
faentino, nonché le campagne e colline dei dintorni. Il tema delle
disuguaglianze e l'urgenza dell'equità sociale sono al centro del romanzo e si
intrecciano alle domande di fondo che impattano la condizione umana, la sua
fragilità e precarietà, insieme alla paradossale brillantezza dell'immanenza.
E' un libro anche dove si ride molto, perché c'è allegria, giovinezza, che è sguardo
ironico e scanzonato sulle cose, irriverente ma sempre sorretto da una profonda
pietas per i personaggi.
Ed insieme disilluso. Si potrebbe
dire che è una Cenerentola rovesciata, chi è serva resta serva, e il principe
azzurro è impegnato a lottare contro draghi che restano invincibili. La
solidarietà, leopardianamente, è l'unica risposta che fa argine alla violenza
degli uomini e delle cose.
Peculiarità del romanzo è il
linguaggio narrativo, basato sull'oralità tratta dal parlare diretto della
gente di Romagna, ricco di idiomi lessicali, vocaboli, espressioni di
derivazione dialettale, fole, tradizioni che si tramandano e che diventano
visione del mondo, “radicamento” come direbbe Simone Weil.
