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sabato 17 settembre 2016

CAMPANA MARCHI



Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici
di Samuele Marchi
Presentazione Francesco Benozzo

Nell’angoscia crudamente serena di certi versi di Campana, nella sua coscienza ossessionata al tempo stesso dal concreto e dalla visione – un visionario della materia, un déraciné dei territori meno scontati e più preclusi – si possono scovare diverse tracce di senso. Memore della frase di Alfred Bassermann – il critico che scelse di capire la Commedia di Dante camminandone i luoghi invece
Samuele Marchi
che analizzandone le fonti –, secondo cui «soltanto la terra offre la materia al fantasma poetico», e ancora più, si direbbe, della perentoria asserzione del Divano occidentale di Goethe («Chi vuole conoscere il poeta vada nella terra del poeta»), Samuele Marchi si inoltra in questa mappa camminandola fisicamente, parte dai
Francesco Benozzo
luoghi e torna ai testi, parte dai testi e arriva ai luoghi. Questo libro non è solo un saggio di critica letteraria o di etnofilologia: è una vera e propria cartografia.

Una cartografia della parola poetica, della violenza sacrale messa in atto e messa in scena dal poeta, in una dimensione arcaica che resterebbe fatalmente nascosta se ne ignorassimo gli affioramenti e non ne seguissimo le stratificazioni proprio come esploratori-cartografi. Niente di più bello, credo, si poteva fare per viaggiare dentro la notte – questa volta senza comete – di Dino Campana.

testo contaminato dalle incisione di Agim Sako 

Agim Sako


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