Pagine

mercoledì 17 maggio 2017

NARRATIVA ROMAGNOLA

"quattro braccia di cordella / da donare a mia sorella" 
da una antica filastrocca romagnola

DUE SOLDI
Ida Sangiorgi 
Introduzione di Marinella Polidori 
Cura editoriale Loretta Scarazzati

La grande narrativa della Romagna torna protagonista
Due soldi narra la storia di una giovane ragazza, Nuccia, che dalle campagne va a servizio presso signori di città, e ne traccia il percorso di formazione nel contesto dei rapporti di potere tra chi è padrone e chi invece possiede solo la forza lavoro delle proprie braccia.  Si inquadra nel periodo di fine Ottocento, e ha come sfondo un riconoscibilissimo ambiente urbano faentino, nonché le campagne e colline dei dintorni. Il tema delle disuguaglianze e l'urgenza dell'equità sociale sono al centro del romanzo e si intrecciano alle domande di fondo che impattano la condizione umana, la sua fragilità e precarietà, insieme alla paradossale brillantezza dell'immanenza. E' un libro anche dove si ride molto, perché c'è allegria, giovinezza, che è sguardo ironico e scanzonato sulle cose, irriverente ma sempre sorretto da una profonda pietas per i personaggi.
Ed insieme disilluso. Si potrebbe dire che è una Cenerentola rovesciata, chi è serva resta serva, e il principe azzurro è impegnato a lottare contro draghi che restano invincibili. La solidarietà, leopardianamente, è l'unica risposta che fa argine alla violenza degli uomini e delle cose.
Peculiarità del romanzo è il linguaggio narrativo, basato sull'oralità tratta dal parlare diretto della gente di Romagna, ricco di idiomi lessicali, vocaboli, espressioni di derivazione dialettale, fole, tradizioni che si tramandano e che diventano visione del mondo, “radicamento” come direbbe Simone Weil.
Qualche notizia sull'Autrice. Ida Sangiorgi ha legato il suo nome sul piano letterario al romanzo La Palmina, pubblicato da Mondadori nel 1955 nella prestigiosa collana “La Medusa degli Italiani”, con il quale ha partecipato nello stesso anno al Premio Viareggio con il sostegno editoriale di Marino Moretti. Nata a Faenza nel 1889,  ha svolto attività di insegnante elementare nelle campagne faentine e studi di disegno fino a diplomarsi all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha lavorato come decoratrice nelle manifatture artigiane faentine con Pietro Melandri, ed è stata assistente alla Scuola di Ceramica del Museo Internazionale. Ebbe a dire di sé che era una pittrice approdata alla letteratura. Gli anni faentini sono cruciali per la sua formazione artistico-letteraria, Ida viene in contatto e fa suo il fermento intellettuale proprio del milieu artistico faentino dei primi del Novecento, contrassegnato dalle proposte innovative in particolare di Domenico Baccarini e il suo cenacolo. La Sangiorgi narra di ciò che ha visto e che sa, fatti luoghi e personaggi di cui ha potuto avere diretta esperienza: Nuccia, Palmina  sono le contadine che ha incontrato nei calanchi di Romagna, la Pietramora, le campagne di Tebano, nelle sue lunghe itineranti supplenze come maestra elementare che l'hanno portata a contatto con le condizioni dei più umili. Tuttavia il suo stile supera il verismo nell'intensità espressionista di derivazione baccariniana. E il romanzo Due soldi ne è l'esempio più significativo.


Nessun commento:

Posta un commento