a Casa dell'Ariosto,
via Ludovico Ariosto 67
Martedì 18 febbraio 2014
presentazione del libro di
FRANCO CARDINI (http://www.francocardini.net/)
L'imperatore, il re del mondo, il cavaliere
Il volume è illustrato con tavole della pittrice ferrarese
che per l'occasione verranno esposte
Maria Paola Forlani
Introdurrà Angelo Andreotti, direttore dei Musei d’Arte Antica e dialogherà con l’autore Piero Stefani. L’attore Fabio Mangolini reciterà brani del romanzo.
Il racconto si apre sulla corte
dell’imperatore Federico II di Svevia, il cui potere è legato ad un talismano,
uno zaffiro legato in un anello che egli porta al dito. Il potere sarà forte e sicuro finché la pietra sarà limpida. L’appannarsi della pietra
segna un pericolo o un indebolirsi delle fonti metafisiche alle quali la
“regalità sacra” è connessa.
Il pericolante regno di Federico è
legato ad un altro luogo, o meglio – forse – ad un altro tempo. È lì che bisogna
viaggiare, in quanto da lì si accede ad un giardino mirabile che sta,
progressivamente, inaridendo per il gelo.
Al centro di questo giardino, un albero
produce un solo fiore: restituire al giardino la primavera, cogliere il fiore
così rinato e consegnarlo a un misterioso personaggio del quale si intravedono
i caratteri cristomimetici, il prete Giovanni (cioè il garante dell’ordine
terreno, il “Re del Mondo”) sarà compito per il quale occorre un cavaliere
assolutamente puro. Tre messaggeri dell’Altro mondo – sarà poi chiaro che si
tratta dei santi astrologi cercatori del Cristo, i Re Magi – giungono alla
corte di Federico in quanto là c’è il cavaliere tanto puro da poter adempiere
alla missione richiestagli.
Questo cavaliere è il bretone Erec di
Vannes, un giovanissimo ancora vergine ed innamorato di una dama di corte, la
contessa Utah (la medesima della scultura della cattedrale di Naunburg).
L’imperatore lo distoglie dal tirocinio cavalleresco appena iniziato e dai
vagheggiamenti amorosi e lo affida ai tre negromanti con i quali egli passa il
Vortice del Tempo. Non è un altro paese o un altro mondo, la terra splendida e
progredita ma devastata nella quale si trova: è un ventesimo secolo ormai giunto alle
soglie del collasso ecologico e sociale.
Disorientato, il cavaliere Erec
non sa bene che cosa fare. L’ispirazione gli verrà da un lungo sogno,
durante il quale egli sarà trasportato fra Terrasanta e Persia alla ricerca del
colloquio con una serie di saggi che lo aiuteranno a comprendere il senso del
mondo e della vita.
Confortato dal lungo sogno, Erec
intraprende con i tre suoi accompagnatori un lungo e terribile viaggio alla
volta del Giardino Incantato. Attraversa i regni della Natura – la Terra, l’Acqua, l’Aria, il
Fuoco –, perde i compagni, soggiace ad una serie di tentazioni. Infine,
vecchio e stanco riesce a portare a termine la sua missione: ma gli errori ed i
peccati da lui commessi in viaggio sono troppi. Dovrà quindi percorrere di
nuovo il cammino dell’esistenza. La sua riuscita sul piano metafisico è
fallita su quello esistenziale.
Erec torna per un altro incantesimo,
vecchio e stanco alla reggia di Federico: e trova le cose allo stesso identico
punto cui le aveva lasciate molti anni prima.
Con questo cenno agli esiti della teoria
della relatività del tempo, si chiude un racconto che, per il suo nucleo, è
ispirato evidentemente al XXI capitolo di una raccolta di narrazioni fiorentine
del tardo Duecento, dove protagonista del viaggio magico è Riccardo conte di
San Bonifacio.
L’effetto ricercato è quello di una
fiaba attraverso la quale riproporre al lettore i grandi archetipi nel senso
che Carl Gustav Jung dà a questo termine, a cominciare da un medioevo che in
realtà non è tanto quello storico quanto quello esistenziale, la media aetas di
ciascuno di noi, tesa tra un mistero del prima e un mistero del dopo. Il
ricorso a questo medioevo, che sembrerà ovvio in un medievista, è in realtà la
chiave fondamentale del significato del racconto: medioevo come metafora
dell’esistenza, sulla linea proposta da Ingmar Bergman ne Il settimo sigillo.
Sono quindi Kierkegaard, Schopenhauer,
e soprattutto il grande Heidegger, in ultima analisi, i veri Guardiani della
Soglia di questo giardino invernale, il giardino della vita che si esaurisce
irrimediabilmente ma alla quale bisogna conferire un senso sempre nuovo capace
di andare al di là di essa. (Franco Cardini)
http://www.cronacacomune.it/notizie/23023/franco-cardini-presenta-il-suo-romanzo-limperatore-il-re-del-mondo-il-cavaliere.html
http://www.estense.com/?p=359089
http://www.estense.com/?p=361006
contatti: CARTA BIANCA EDITORE 0546 621977 cartabiancaeditore@virgilio.it
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